martedì 6 gennaio 2015

Mostri


Più di un mese fa, durante una passeggiata in centro con tutta la famiglia, mi sono fermata, come è mia abitudine, a sbirciare qualche libro in una delle librerie di paese.
Mi ha subito attirato un libretto, dall'aria innocua e molto famigliare: Mostri di Russell Hoban, illustrato da Quentin Blake.
Non ho potuto fare a meno di comprarlo, ovviamente; il motivo primo è stata l'attrazione immediata per quelle immagini che hanno riempito la mia infanzia.. eh sì, perché il signor Blake ha illustrato quasi tutti i miei libri preferiti, da quelli di Roald Dahl a quelli di Bianca Pitzorno. Insomma, diciamo che posso ritenerlo quasi uno di famiglia!!
Questo libro che ha quasi la mia età, ha una storia semplice e molto attuale, narra di un bambino come tanti di nome John che ha una passione: disegnare mostri.
Anche ad Andrea piace tanto disegnare mostri, ha imparato dal sua caro amico Dario. Ma mentre i mostri di Andrea sono buoni e combattono contro i cattivi, i mostri di John sono orribili, squamosi, pelosi, sassosi e verdurosi, aggrediscono le persone e litigano tra loro facendo un sacco di strani versi.
I genitori di John sono molto preoccupati e la loro apprensione aumenta quando John comincia a creare un enorme mostro "a puntate" su un gigantesco foglio di carta da pacchi.




I genitori contattano allora il professore di arte del bimbo che li liquida tranquillamente sottolineando la bravura del figlio e la "naturale inclinazione dei bambini per i mostri".
Non contenti interpellano il dottor Plunger, che prescrive delle pillole e…..basta, il finale non lo racconto!!!
Il libro è molto divertente e spiega agli adulti che spesso siamo noi con le nostre preoccupazioni e ansie a dare vita ai "mostri" dei nostri figli, siamo noi che cerchiamo e indaghiamo e analizziamo ogni comportamento dei nostri figli che ci sembra discostare dalla "normalità"… ma in fondo cos'è normale?
Il finale è ironico, surreale e un po' noir… sottile, forse non facile per i bimbi, ma a noi grandi strappa sicuramente un sorriso e un pensiero: sarà il caso di vivere la vita con un po' di serenità in più senza prenderci troppo sul serio?




Nessun commento:

Posta un commento