domenica 15 marzo 2015

Il sedere del re


Era da un pezzo che nella nostra lista dei desideri c'era questo libro dal titolo curioso e divertente. 
Si tratta de Il sedere del re di Raquel Saiz e illustrato da Evelyn Daviddi. 
Ai bambini piaceva molto l'idea di una storia che parla di un sedere, anche perché a quest'età la parola "sedere" (come altre sul tema) fa sempre un po' ridere..
E così nella nostra ultima visita alla libreria l'abbiamo ordinato e dopo qualche giorno, con nostra somma gioia, è arrivato sul comodino dei mostri!
Una mattina un re si alza, si veste, si mette la corona e va a fare colazione, ma quando si siede sulla sedia un ago si pianta sul suo sederone a righe.
Chiede al domestico di toglierlo, ma il domestico non è abbastanza importante per toccare il sedere del re...così corre a chiamare il conte, ma nemmeno il conte è abbastanza importante, né il marchese, né il duca. L'ultima possibilità è la regina che era impegnata, anche lei come gli altri prima, in faccende reali di massimo valore (si stava togliendo i baffi con la pinzetta), ma la regina ha cose più importanti da fare che toccare il sedere del re.... e alla fine lo trovano un modo togliere l'ago? Certo, tutti insieme!!


E' un libro divertente e un po' sciocco, con immagini semplici e comiche. Il sederone a righe del re con l'ago conficcato è comico e dissacrante allo stesso tempo, così come lo sono le incombenze in cui sono affaccendati tutti reali e le corse che fanno per raggiungere il sovrano in difficoltà.
Secondo me è un libro che si presta molto alla recitazione e alla lettura animata, anche perché è abbastanza ripetitivo.. e poi diciamocelo, è bastato il titolo a far sorridere anche noi grandi!

sabato 7 febbraio 2015

La sedia blu


 A settembre Andrea ha cominciato una nuova avventura:la scuola elementare! E che gioia adesso vederlo guardare e scegliere i libri da leggersi da solo!
Le maestre hanno dotato la classe di una piccola biblioteca dove i bimbi possono prendere in prestito i libri e riportarli una volta letti e il primo che Andrea ha portato a casa è stato La sedia blu di Claude Boujon.
Questo racconto è un piccolo inno alla fantasia dei bambini, che con l'immaginazione possono andare ovunque e ogni oggetto acquista ai loro occhi funzioni e forme che noi adulti neanche ci sogniamo.
E' il caso di Botolo e Bruscolo, due cani che da soli nell'arido e vuoto deserto vedono ad un certo punto un puntino blu... E' una sedia blu, che diventa ben presto un rifugio, una scrivania, un camion, una barca, un attrezzo da domatore e tante altre cose..
Chi ha figli sa quante cose può diventare un semplice scatolone visto con gli occhi sognanti di un bambino.



Ad un certo punto, a rovinare tutto il divertimento, arriva un cammello. Lui sulla sedia si siede perché è a questo che serve, punto e basta.
"Andiamocene" disse Bruscolo all'amico "questo cammello non ha nessuna immaginazione."
"Oltretutto non è neanche un cammello, è un dromedario. ha una gobba sola" aggiunse Botolo, che amava la precisione.
E' capitato anche a noi, forse, da bambini, l'arrivo dell'adulto razionale fa scoppiare la bellissima bolla di sapone del sogno, della fantasia.
Per fortuna non tutti gli adulti hanno perso la capacità di immaginare e di stupirsi dei bambini, e credo che quelle che sanno andare oltre alle apparenze sono davvero persone speciali.
Questo libro è semplice, essenziale, come si vede dalle immagini, quasi privo di dettagli, ma cosa c'è di meglio di un deserto per scatenare la fantasia?

martedì 27 gennaio 2015

Il mostro del sonno


Finalmente eccomi qua, a soddisfare una richiesta che è arrivata, non senza mia meraviglia e stupore, da il mio orso preferito: mio marito.
E' andata così: circa dieci giorni fa ho cominciato un corso, che mi occupa un paio d'ore una sera alla settimana. A Natale avevo espressamente richiesto a Babbo Natale dei libri per i miei cuccioli, tra cui Il mostro del sonno di Maria Vago e Anna Laura Cantone. Quella sera la lettura richiesta dai bimbi è stato proprio quel racconto. La mattina dopo trovo questo:


Ovviamente non posso esimermi da una simile richiesta ufficiale e sono veramente felice di farlo!!
Il libro tratta in maniera ironica e tratti un po' splatter le paure dei nostri bimbi. Il protagonista, Pietro, non riesce ad addormentarsi perché da solo al buio nella sua cameretta sente un sacco di rumori. Prova a nascondersi sotto le coperte ma soffoca e ha caldo; prova a stare immobile.... ma il sonno non arriva. Sotto al suo letto è nascosto un mostro, che non vede l'ora che Pietro cada tra le braccia di Morfeo per infilarsi nei suoi sogni e spaventarlo.... Ma se il bambino non si addormenta?
Spazientito il mostro esce dal suo nascondiglio e prova ad insistere affinché il piccolo si addormenti. Prima lo minaccia: "Fai uno sforzo, avanti....Altrimenti ti mangio!", ma Pietro si spaventa (non tanto perché il mostro è buffo) e non si addormenta. Provano a rilassarsi e a contare le pecore, poi l'idea: una favola della buonanotte! 
Ma che storie può conoscere il mostro se non di paura e terrore?



Se lo scopo del libro è affrontare e superare le paure, le storie che il mostro racconta sono adattissime, con particolari orribili e spaventosi. La cosa positiva è che il libro non sminuisce le paure dei bambini, come spesso facciamo noi adulti, anzi... e forse per questo è molto più efficace.
Anche il mostro umanizzato, alla Monster &Co, rende la creatura molto meno cattiva e paurosa di come sembrava all'inizio. Oppure semplicemente non conosce altro se non paura, terrore e cose orripilanti da mostri....
Alla fine Pietro decide di prendere in mano lui la situazione e raccontare una BELLA storia al mostro, del riccio e della mela e della fata Primavera. E il mostro pian piano si addormenta......
E Pietro? Di nuovo solo al buio nella sua cameretta.... 


E' un po' di giorni che in casa nostra si parla del fatto che " ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria"; no, non parlo di fisica dinamica, ma del fatto che se facciamo le carezze ad un cane lui ci lecca mentre se gli diamo un calcio ci guadagnano come minimo un morso... Lo stesso vale con le persone e probabilmente anche con i mostri!!! 



martedì 6 gennaio 2015

Mostri


Più di un mese fa, durante una passeggiata in centro con tutta la famiglia, mi sono fermata, come è mia abitudine, a sbirciare qualche libro in una delle librerie di paese.
Mi ha subito attirato un libretto, dall'aria innocua e molto famigliare: Mostri di Russell Hoban, illustrato da Quentin Blake.
Non ho potuto fare a meno di comprarlo, ovviamente; il motivo primo è stata l'attrazione immediata per quelle immagini che hanno riempito la mia infanzia.. eh sì, perché il signor Blake ha illustrato quasi tutti i miei libri preferiti, da quelli di Roald Dahl a quelli di Bianca Pitzorno. Insomma, diciamo che posso ritenerlo quasi uno di famiglia!!
Questo libro che ha quasi la mia età, ha una storia semplice e molto attuale, narra di un bambino come tanti di nome John che ha una passione: disegnare mostri.
Anche ad Andrea piace tanto disegnare mostri, ha imparato dal sua caro amico Dario. Ma mentre i mostri di Andrea sono buoni e combattono contro i cattivi, i mostri di John sono orribili, squamosi, pelosi, sassosi e verdurosi, aggrediscono le persone e litigano tra loro facendo un sacco di strani versi.
I genitori di John sono molto preoccupati e la loro apprensione aumenta quando John comincia a creare un enorme mostro "a puntate" su un gigantesco foglio di carta da pacchi.




I genitori contattano allora il professore di arte del bimbo che li liquida tranquillamente sottolineando la bravura del figlio e la "naturale inclinazione dei bambini per i mostri".
Non contenti interpellano il dottor Plunger, che prescrive delle pillole e…..basta, il finale non lo racconto!!!
Il libro è molto divertente e spiega agli adulti che spesso siamo noi con le nostre preoccupazioni e ansie a dare vita ai "mostri" dei nostri figli, siamo noi che cerchiamo e indaghiamo e analizziamo ogni comportamento dei nostri figli che ci sembra discostare dalla "normalità"… ma in fondo cos'è normale?
Il finale è ironico, surreale e un po' noir… sottile, forse non facile per i bimbi, ma a noi grandi strappa sicuramente un sorriso e un pensiero: sarà il caso di vivere la vita con un po' di serenità in più senza prenderci troppo sul serio?




domenica 14 dicembre 2014

Rosso come l'amore

Da novembre al lavoro ho avuto una piccola riduzione di orario.. Pensavo che avrei potuto fare un sacco di cose in quel tempo.. e infatti, il problema è che le cose che vorrei fare in quelle ore "mie" probabilmente sono troppe!
Ho anche un po' trascurato questo blog, perciò oggi mi rifaccio con uno splendido libro sull'amore...
Penso che le cose per cui bisogna sempre trovare sempre il tempo sono la lettura e le coccole..
E sì, non possiamo immaginare come sarebbe la nostra vita senza amore!
E l'amore non ha età e nemmeno la ricerca dell'amore.
Valentina Mai, l'autrice della piccola opera d'arte Rosso come l'amore, ci insegna che l'amore va cercato, e che spesso questa ricerca non è così facile come si può immaginare.
E' una favola breve e all'apparenza semplice, con delle immagini, essenziali.
Narra di un uccellino rosso che vorrebbe trovare qualcuno con cui condividere le sue avventure e i suoi voli, ma la ricerca dell'amore a volte può essere una vera e propria odissea, si può scambiare per amore qualcosa che invece amore non è, altre volte ci si può sentire stanchi, delusi e aver voglia di arrendersi.






Ma l'ucellino rosso non si arrende e alla fine la ricerca gli riserva una bella sorpresa e la sua pazienza viene premiata!
Quando penso che ti avevo così tanto cercato…
Non è mai troppo presto per parlare d'amore, della pazienza e della perseveranza, delle frustrazioni e delle delusioni che a volte questo comporta… l'amore è un lungo viaggio, con alti e bassi, ma è sempre una meravegliosa scoperta.
Questo libro nasce come libro per bambini, ma andrebbe letto anche dai grandi.
E' leggero e profondo, divertente e maliconico e ringrazio mio marito per avermelo regalato, e perché lui, insieme alle nostre piccole pesti, mi insegna ogni giorno qualcosa in più sell'amore!

sabato 18 ottobre 2014

Sottosopra


E' da un po' che ho voglia di parlare di Sottosopra, un libro che ho letto con moltissimo piacere con Andrea qualche tempo fa. Sia perchè la scrittrice, Cristina Bellemo, è una mia compaesana, ma anche perché è davvero bello, ben scritto e con delle magnifiche illustrazioni di Maddalena Gerli.
La storia narra di due paesi, uno ai piedi di una montagna, che si chiama paese di Sotto, e l'altro sulla cima, che ovviamente si chiama paese di Sopra. I due paesi sono uniti da un'unica stradina tutta curve che però nessuno percorre da anni. Gli abitanti non hanno idea dell'esistenza dell'altro paese e tra loro sono totalmente diversi.
La parte più divertente di questo racconto sono le descrizioni dei paesi. In quello di Sopra c'è un Soprintendente che ha istituito una Sopratassa sugli starnuti, gli abitanti indossano dei Soprabiti e delle Soprascarpe e di notte usano la Sopracoperta perché fa freddo,  tutti hanno un Soprannome e via dicendo…
Nel paese di sotto invece governa un Sottotenente che ama i Sottoli fatti dalla moglie, tutte le donne usano Sottopentola e Sottobicchieri oltre che Sottovasi e Sottovesti, amano la musica di Sottofondo e così via…




Un giorno, era forse il 23 febbraio, accadde un evento eccezionale.
Una bufera di vento, pioggia, neve e coriandoli….
E tutto andò sottosopra! I Soprammobili del paese di Sopra finirono nel paese di Sotto, le Sottovesti delle signore di Sotto si impigliarono ai rami degli alberi del paese di Sopra…. 


Il Soprintendente e il Sottotente a questo punto furono costretti a telefonarsi per la prima volta e finalmente gli abitanti dei due paesi si conobbero e furono costretti ad incontrarsi!
Il racconto è bellissimo per l'utilizzo della lingua e i giochi di parole che si prestano benissimo alla lettura animata e recitata. Inoltre la storia ci parla di diversità, reali e presunte, che spesso purtroppo rendono difficile la convivenza.

In una intervista l'autrice dice: "Ho pensato a questi due paesi, vicini ma disinteressati alla possibilità di comunicare e, dunque, distanti. Diffidenti senza conoscersi affatto, come molte volte accade, convinti di non aver niente in comune con chi è "fuori" dal loro "dentro", in realtà molto simili nelle loro manie e nelle loro stramberie…."

Quante volte ci accade di giudicare gli altri solo per qualche abitudine o usanza diversa dalla nostra? Senza pensare che dalle differenze si impara e ci si arricchisce.. perchè dopo la bufera nei paesi di Sotto e di Sopra la vita era allegra e varia e, bisogna proprio dirlo, si stava meglio di prima!

martedì 23 settembre 2014

Che fatica mettere a letto.... papà!!


Capita che per lavoro o per piacere la mamma a volte alla sera non sia a casa.
Bisogna allora pensare a qualche lettura adatta alla voce e alla recitazione dei papà (che non toglie possano essere lette anche dalla mamma, eh!)...
Uno dei racconti più divertenti e simpatici letti ultimamente è Che fatica mettere a letto...papà! di C. Saudo e K. Di Giacomo.
E' davvero spiritoso perché racconta in modo molto ironico uno dei peggiori momenti della giornata: l'ora di andare a nanna.
Non credo esistano genitori che non abbiano mai sentito le frasi "ancora 5 minuti", "un'altra storia, per piacereeeee", "ho sete, un bicchiere d'acqua", "devo fare ancora pipì", "lascia la luce accesa".... o altre mille scuse che i nostri piccoli pargoli si inventano per ritardare il fatidico momento in cui la mamma o il papà spengono la luce e allora si deve proprio dormire...
Il trucco dei due scrittori è quello dell'inversione di ruoli, usato e strausato nel passato in racconti e film, ma funziona sempre alla grande!




Il papà non ne vuole proprio sapere di andare a nanna! Vuole le storie, piange, fa i capricci... ha un po' paura del buio, nonostante sia grande e grosso e forte!!
Divertente e terapeutico, questo libro mette il bambino di fronte alle sue paure: il buio, l'ignoto, le ombre... e sarà proprio il bambino stesso, aiutando il papà a superare questi timori, a capire che in fondo la notte non è poi così terribile!!!