In questo periodo stiamo praticamente traslocando. La mia mente iperattiva ha deciso di invertire la camera matrimoniale con la cameretta dei bambini in modo da dare un po' più di spazio alle mie piccole pesti e liberare la sala dal caos.
E' stato un lavoraccio, ma ne è valsa la pena. Tanto che ieri sera il papà scendendo le scale ha detto che non si ricordava che il salotto fosse così grande, e che quasi quasi sentiva l'eco quando parlava.
Sono bastate queste parole a scatenare un gioco divertente con i bimbi di rime, echi e parole buffe.
E a me ovviamente è tornato in mente un fantastico libro che si intitola proprio L'Eco di Alessandro Riccioni, con delle dolcissime e divertenti immagini dello spagnolo David Pintor.
Ambientato nella splendida campagna toscana il racconto narra di un bimbo e del suo papà che una domenica mattina vanno a fare un giro in bicicletta. Decidono di andare a trovare l'Eco, che vive rintanata tra le montagne e riceve solo di domenica, dalle sette alle undici.
L'Eco è abituata a sentire ogni genere di desiderio e richiesta, da quelli urlati a quelli sussurrati fino a quelli talmente grandi e importanti da essere detti solo con il cuore.
Il papà comincia a chiedere delle cose per il suo bambino… un trenino, un cappello, un clarinetto e qui si scatena la fantasia dei piccoli lettori (almeno i miei) che partono insieme al libro con un elenco di rime e parole divertenti.
Tocca adesso al bimbo esprimere il suo desiderio. E lui ne ha uno grande e dolce e importante che non riesce nemmeno a dirlo, se non con la flebile voce dei sogni.
E l'Eco, che in fondo è una vecchia maga, ascolta ed esaudisce ogni speranza, anche la più profonda e intima, che ovviamente non vi svelo, ma commuove!
Questo è un libro dolce, commuovente e un po' malinconico, che ci insegna che per essere felici non serve avere e comprare, ma basta la fantasia, un gioco di parole e persone attorno che ci amano.
E domenica prossima….. io vado a farmi un giretto dall'Eco, e voi?
Nessun commento:
Posta un commento