Andrea ha cominciato presto a
porsi e a porre delle domande. Quando aveva due anni è nato il fratellino
Tommaso e da lì sono cominciati i dubbi: Com’è entrato nella pancia? Come ne è
uscito? Perché io e Jacopo abbiamo un fratello ed Enrico e Mattia no? Poi ha
cominciato a frequentare la scuola dell’infanzia del paese dove viviamo che è
un asilo parrocchiale e lì sono cominciate le domande sulla religione. Quando
poi l’autunno scorso sono venuti a mancare mio nonno e la nonna di mio marito
sono cominciate anche le domande sulla morte. Io sono dell’idea che ad un
bambino, anche se piccolo, bisogna sempre dire la verità; certo bisogna
renderla “a misura” di bambino!
Lui, rielaborando le nostre
spiegazioni, si era creato una sua teoria molto tenera e commuovente: i vecchi
ad un certo punto muoiono e vanno in cielo, ma rimangono sempre nei nostri
cuori e se siamo tristi vengono a trovarci in sogno.
A luglio purtroppo è morto
anche un caro zio. Andrea è molto legato al cuginetto Lorenzo di quasi 11 anni
ed è rimasto piuttosto perplesso dalla cosa. Perché è morta una persona
giovane? Da lì le domande hanno cominciato a susseguirsi a raffica e ad un
tratto mi sono trovata senza risposte. O per lo meno, non riuscivo più a
trovare le parole per spiegare un simile avvenimento ad un bimbo di 4 anni…
Per noi adulti di quest’epoca
è così difficile parlare di morte e parlarne ad un bambino poi! E sì che fa
parte della vita!
E’ proprio in questi momenti,
secondo me, che vengono in nostro aiuto i libri.
Sono corsa allora in libreria
e ho chiesto aiuto alla mia libraia di fiducia (ci conosciamo da più di vent’anni!!!).
Mi ha consigliato un piccolo
libro di Elisa Ramòn e Rosa Osuna, dal titolo Non è facile, piccolo scoiattolo! Racconta dello scoiattolo rosso a
cui muore la mamma.
“Aiuto!” ho pensato “che
libro mi dà, non lo comprerò mai!” Poi però mi sono detta che provare non
costava molto e l’ho portato a casa. Per una settimana Andrea alla sera non ha
voluto leggere altro. Mi sono resa conto che i bambini percepiscono la morte in
modo molto più naturale di noi adulti, per loro non è un tabù. E cercano
risposte. Con la delicatezza del linguaggio e delle immagini questo libro,
tristissimo, riesce a dare ai bambini le risposte che cercano e aiuta noi
genitori a trovare le parole che in un momento di sofferenza spesso si perdono.
Ho scoperto che esistono
parecchi libri sull’argomento. E ho imparato che bisogna parlare della morte
per capire appieno la vita.
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